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di
Giorgio Minale
Pochi
mesi e saranno vent'anni che ho incontrato e conosciuto
personalmente Andy Fletcher e Martin Gore.
Era esattamente il 6 marzo 1984, dopo il loro primo live
show in terra italiana al teatro Orfeo di Milano.
L'emozione era alta, ma i due mi hanno messo cosi' a mio
agio, che, oltre alla passione per la band, già
esistente, da quel momento si è scatenaa in me la
voglia di poter collaborare con loro e poterli avere
vicino il piu' spesso possibile.
Un desiderio al quale sono stato assecondato e, ancora
oggi, mi chiedo se tutto cio' si è verificato per aver
incontrato il gruppo non ancora superstar mondiale o per
essere stato da loro giudicato come la persona
"giusta".
Sicuramente l'amicizia e gli incontri con Martin sono
circondati da una magia particolare dovuta alla sua
grandezza artistica ed al suo modo singolare di
affrontare gli eventi che lo circondano, ma è con
"Fletch" che si è creata una eccezionale
sintonia.
Un rapporto che è cresciuto nel tempo come siamo
cresciuti noi due...lui come artista ed io come uomo; i
suoi insegnamenti mi hanno aiutato nella mia vita
professionale e le date in tour trascorse insieme sono
impresse nella mia memoria indelebilmente.
Anche i nostri incontri londinesi e le telefonate
oltremanica mi hanno accompagnato in questi anni ed ogni
volta mi sorprendo ancora di come il nostro rapporto sia
un po' speciale.
Sosteniamolo in questa nuova avventura"Toast
Hawaii" in attesa di un nuovo lavoro targato
Depeche Mode.
Per questi anni...grazie Andy !
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Roma
- “Succedono cose davvero strane. In Scandinavia, durante il mio djset, la gente non ballava…erano tutti li’ immobili a guardare me che mettevo i dischi. E’
incredibile”. Client F, al secolo Andy Fletcher, comodamente
adagiato su un divano dell'hotel Viminale, ci racconta quasi con imbarazzo le sue nuove esperienze di boss e di dj itinerante. Settanta milioni di dischi venduti potrebbero consentirgli un piglio piu’ supponente, ma è la sua natura ostile all’eccesso a contenerlo.
“Come discografico ho qualche piccola idea che cerchero’ di
sviluppare -prosegue tranquillo- anche se sara’ difficile lavorare verso marzo-aprile, quando cominceranno i lavori per un nuovo album dei Depeche, ed anche per le Client ci sarà il nuovo disco da
produrre”. Pochi proclami, toni moderati: ecco Andrew
Fletcher.
Chi non conosce ruoli e competenze nella band gli rivolge domande di circostanza, lo stuzzica sul perché dei dj set, per lui che non è un professionista del mixer
(“Faccio il dj solo per via delle Client, è un modo per seguirle e fare
promozione”), gli chiede come mai non abbia realizzato un album solista, emulando i suoi
compagni di viaggio.
“Il mio ruolo nei Depeche è differente dal loro” risponde sereno.
“Non ho mai avuto ambizioni di fare un album solista…non canto bene, non è una cosa che mi interessa.
Questa mia nuove attività mi permettono di sfidare me stesso, e trovo la cosa assai
stimolante”. Ma i Depeche Mode sono la sua vita, e si vede. Il suo tono quasi dimesso si fa serio quando si parla della band. Non elude le domande sul futuro, anzi, lui stesso ne parla spontaneamente: sa che tocca a lui chiarire, mediare, pianificare. E’ il suo ruolo, da vent’anni.
Ma è il momento di parlare con il boss della neonata Toast Hawaii. E’ una
soddisfazione che merita.
Ora sei il boss della tua etichetta…cosa ti ha spinto a farlo?
E' qualcosa che ho sempre progettato di fare, ma sfortunatamente con i Depeche Mode siamo stati cosi' impegnati che è stato difficile, come è stato difficile trovare il giusto artista. Ho incontrato le Client ed ho cominciato a lavorare con loro. Ne ho parlato molto con Daniel Miller ed ho concluso che fondare una label fosse la cosa migliore.
La tecnologia mantiene i costi bassi, internet offre una diffusa promozione a buon mercato. La situazione attuale è migliore di quella dei vostri inizi, o questa facilità nel proporsi penalizza la qualità della musica?
Quando abbiamo cominciato, la tecnologia all’epoca era davvero a buon mercato, andavamo acquistando piccoli sintetizzatori monofonici per 150 sterline da poter portare con noi nelle valigette. Io credo che la cosa sia molto differente ora, i media agiscono in maniera piu’ immediata, tutto succede cosi’ velocemente…io non so se sia una cosa buona o cattiva, ma certamente è possibile registrare buona musica in maniera economica. E’ importante mantere i costi bassi…noi abbiamo registrato l’intero album delle Client nella camera da letto di Kate…
Recentemente hai dichiarato che i Depeche si sono giovati di non aver mai avuto pressioni dalla Mute. Stai cercando di ricreare questa situazione anche con le Client?
Si, sto cercando di ricreare quella situazione. La carriera è nelle loro mani, possono andare nella direzione che preferiscono, sperimentare come vogliono, anche se noi siamo dei partners, esattamente come lo fu Daniel Miller con noi agli inizi.
Soprattutto i vecchi fans sanno che tu sei la spina dorsale dela band. Dave dice di voler scrivere dei brani per il prossimo album.
Qual è la tua posizione?
Io credo che Dave nelle interviste parli molto. In inglese noi diciamo che il suo abbaiare è peggio del suo morso
(can che abbaia non morde in italiano). E cosi’ dà l’impressione in molte interviste che Martin sia un tipo di personaggio che non gli consente di scrivere canzoni…ma Dave non ha mai voluto scrivere brani per i Depeche Mode. In studio esegue le sue parti vocali ma non è interessato nel come la musica venga eseguita. Quest’anno potrebbe essere differente. Se Dave scrive, una, due buone canzoni, potrebbero andare sul nuovo album. Dave scrive canzoni con Knox Chandler e Martin scrive da solo…io credo che nell’album solista di
Dave ci siano un paio di brani che sarabbero stati buone per un album dei Depeche…beh…vedremo…è una cosa positiva…è una buona rivalità per Martin, la cosa puo’ rendere Martin piu’ competitivo.
I progetti solisti, a modo loro, sono stati un successo. Ma alcuni credono che voi rendiate al massimo solo se siete insieme. E’ una opinione sbagliata o la pura verità?
Qualcosa di magico viene fuori quando i Depeche Mode lavorano insieme. E’ una cosa davvero rara che un membro di una band famosa faccia qualcosa al di fuori della band, ed è veramente raro che abbia successo come il gruppo. Vedi…la gente pensa che bisogna essere dei grandi amici, ma la è la tensione, l’elettricità che c’è tra differenti personalità a rendere buona una band. La mia speranza, la mia convinzione è che ognuno di noi abbia imparato molto, che Dave abbia imparato molto da questo suo album solista. Io certo ho imparato molto con la Toast
Hawaii e le Client, e credo che Martin che non ha scritto canzoni da due anni e mezzo, abbia molti buoni brani. Credo che tutte queste cose produrranno un buon album.
Andy, sono passati due anni dalla pubblicazione di Exciter. Dopo tutto questo tempo, cosa pensi di quest’album?
Che è buono…
...beh, ma le reazioni dei fans sono state contrastanti…
Alla fin fine non incidiamo per i fans, questa è una delle ragioni per cui abbiamo successo, noi facciamo canzoni per noi stessi.
Avete spesso parlato del contributo di musicisti esterni. Quanto pesano realmente nei DM?
Beh, i musicisti esterni sono utilizzati per i live…quando Alan ando’ via, noi prendemmo un batterista per la prima volta, e questo ha reso il nostro sound piu’ eccitante, ma in studio tendiamo a fare tutto da soli.
Tra poco verrà ripubblicato 101, in DVD. Dave ricorda di essere scoppiato in lacrime dopo il concerto, come per aver avuto la sensazione che la band avesse toccato un picco insuperabile…
...ma non credo sia questo il motivo per cui si sia messo a piangere. Il motivo era che quello fu l’ultimo concerto di un tour veramente grande…credo che sia stata l’emozione di aver fatto un concerto cosi’ riuscito proprio alla fine del tour. Credo sia stata la combinazione di queste due cose.
E’ molto tempo che avete perso le tracce di Mark Bell…
Succede con tutti i produttori, non ci lavoriamo insieme, non li vediamo piu’.
…si…ma avete già pensato al nuovo produttore o è presto?
Non sarà Mark, ma soltanto perché noi lavoriamo sempre con una persona differente. Dall’epoca di Flood non succede, abbiamo bisogno di gente nuova, di nuovi input. Cio' che sta attualmente succedendo è che Martin sta scrivendo nuove canzoni che io e Daniel ascolteremo a Novembre per poi cominciare il processo che ci farà capire in che direzione andiamo e che produttore prenderemo.
Dunque i vostri progetti sono a breve scadenza…
Si, Martin è al lavoro, quindi a novembre sentiremo i brani e vedremo che direzione stiamo prendendo. Credo che entreremo in studio di registrazione a
marzo od ad aprile.
Se lo dice lui, c’è da crederci. Alla prossima, boss.
Fabrizio Cassero
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Parte 1
(5.437 kb) Parte 2 (11.402
kb)
Parte 3 (11,239
kb) Saluti ai fans italiani
Carlo Martelli
Francesca Spada |
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Leonardo Cattani |
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Brizio Pinto |
per la traduzione
rilasciata a toasthawaii.de |
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