Dave ed il suo progetto solista: le interviste

La lunga intervista apparsa sul sito ufficiale fa luce sui dettagli del lavoro solista. Ecco, in italiano, i momenti piu' significativi delle confessioni di Dave dai primi progetti alla scelta dei musicisti, alle fasi di registrazione. L'intervista è apparsa recentemente su davegahan.com a questo link.
"Ho scritto cose per anni, ma non ho mai completato nulla. Scrivo spesso dei versi, specialmente quando sono in tour.Credo che la prima volta che ho avuto il coraggio di proporre qualcosa a Martin è stato con una canzone, che ora è una b-side che si chiama "Closer". La ho fatta ascoltare durante le session di Ultra, un demo approssimativo, che consisteva nella mia voce ed il ritmo scandito battendo il piede. Potrei dire che gli piacque. In quell'istante ho avuto come la sensazione che potesse apparire su Ultra, ed ero realmente eccitato per questo. Ma tutto cio' duro' circa tre giorni, fino a quando ci fu una discussione tra di noi, e concludemmo che il mio brano non aveva la sua collocazione nell'album, poichè non rientrava nella sua atmosfera.
Cosi', ho cominciato a scrivere qualcosa di serio dopo il The Singles tour, con un mio amico di New York, Knox Chandler. Un tipo, che poi ha finito col diventare il mio batterista, Victor Indirizzo, mi suggeri di mettermi in contatto con Knox. Gli dissi "Ho diverse idee, e ho del tempo, sei interessato ad una collaborazione o qualcosa dal genere, per sviluppare qualche idea?". Lui rispose: "Ok, cominciamo".
La cosa ando' avanti per un paio di mesi. Ci vedevamo un paio di volte a settimana. Dopo un mese, ci rendemmo conto che avevamo sei o sette brani. Ci siamo divertiti a lavorare insieme.
Dopo il The Singles tour ho avuto la sensazione di avere la necessita di fare di piu' di quanto facessi. Mi sono sempre sentito come un interprete delle emozioni di Martin. Ne è sempre venuto fuori un buon lavoro, ma comunque sentivo la necessità di fare di piu'. E cio' è andato avanti per qualche anno. Feci sentire qualcosa a Daniel Miller e lui mi rispose: "Continua a scrivere". E cosi' feci. Quindi con il gruppo comincio' il lavoro per Exciter, e cosi' accantonai le mie composizioni, avendo pero' sempre in animo di riprenderle piu' in la' dopo la fine del progetto Exciter. 
Non è stato facile come pesavo che fosse, mettere in moto le cose, mettere insieme alcuni musicisti e trovare uno studio di registrazione che io potessi premettermi. Non era un progetto della band, e non mi avrebbero finanziato. Ma dopo un po', Daniel si mostro' molto interessato al mio lavoro e mi aiuto' a trovare un buon studio di registrazione, l'Electric Lady.
Inizialmente parlai con Daniel riguardo a chi dovesse essere il produttore. Inizialmente, io volevo che fosse Flood a lavorarci su. Lui mi rispose dicendomi di essere molto occupato al momento, per cui non poteva essere coinvolto in un grande progetto, ma aggiunse che poteva indirizzarmi in una giusta direzione di lavoro. Cosi', diversi nomi circolarono per la produzione dell'album, ma alla fine io Daniel decidemmo di lavorare con qualcuno in grado di tirar fuori il meglio di me. 
Ho ascoltato molto Sigor Ros, ed ho trovato nella loro musica una fonte di ispirazione durante tutto il processo di scrittura di Paper Monsters. Cosi' mi son detto: "Mettiamoci in contatto con Ken Thomas e vediamo cosa sta facendo ora". In una lista delle sue precedenti attività, vidi che aveva lavorato con David Bowie, i Queen, I Public Image e ovviamente con Sigur Ros. Ci incontrammo a New York e immediatamente mi resi conto che era perfetto per il mio progetto.
L'Electric Lady era distante esattamente a venti isolati  dalla mia abitazione. Mi è piaciuto andare a lavorare ogni giorno. Abbiamo registrato l'intero album in dieci settimane, distinte in due sessioni di sei e quattro settimane. Quindi, abbiamo missato l'album a Londra per un mese.
L'unica canzone che ho concepito in dieci minuti è stata "A little piece" . Tutto mi è venuto immediatamente. Camminavo per strada e ho cominciato a cantare la canzone. Per il resto, non ho avuto grosse difficoltà.
Mi vengono in mente molti versi, molte melodie, ma qualche volta è davvero frustrante, poichè io non riesco a prendere uno strumento ed eseguire cio' che penso. In questo senso, Knox mi è stato di aiuto poichè è un grosso interprete delle mie idee.
Il bootlegging attraverso internet sta diventando realmente un problema. E' importante che i fans si rendano cono di cio'. Cè sempre stata una attiività simile, ma ora sta arrivando a livelli estremi. Oggi una persona compra un disco e tutti possono scaricarlo. Alla fine di questo processo, tutti sono esclusi dal business: le etichette, i musicisti le bands, i negozi, i distributori. Credo che questo fenomeno abbia annullato il fascino di comprare un disco., anche se non ho la piu' pallida idea di come si scarichi musica da internet.
Una volta ho detto che mi sarebbe piaciuto che fosse Alan a suonare il piano nelle mie canzoni. Sarebbe stato bello, ma non ho potuto permettermi il lusso di poter dire "Registro qualcosa a Santa Barbara, qualcos'altro a New York, qualcos'altro ancora a Londra". Ma alla fine mi sono divertito, sapendo di dovermi adeguare ad un budget preciso e di dover lavorare in un lasso stabilito di tempo. Credo di essermi impegnato nel miglior lavoro dai tempi di Violator. E non affermo cio' in una modo arrogante: è che ritengo Violator il nostro lavoro di punta. E stato un album nel quale stavamo cambiando, provando nuove cose, lavorando con nuova gente. E' stato un periodo eccitante, e questa è la sensazione che ho provato anche con questo album. Credo che Ultra ed Exciter siano due buoni album, ma ritengo anche che i due album che meglio potrebbero descrivere i Depeche Mode siano Violator e Songs Of Faith And Devotion.
Martin ha un grossissimo talento, ed anche io sto cercando di capire se ne ho. Credo di eseguire alcuni brani dei Depeche nel tour, tre o quattro, credo. Sarebbe una pazzia non farlo. Ho cantato questi pezzi per venti anni.
Alcuni di quelli che hanno lavorato con me mi seguiranno nel tour. Victor Indirizzio suonerà la batteria, Martine LeNoble al basso. Non abbiamo ancora qualcuno alle tastiere, ma abbiamo qualcosa in mente, come anche una backing singer"

 









Il noto magazine inglese Q torna ad occuparsi di Dave, che risponde alle domande piu' disparate dei lettori. Ecco la traduzione in italiano dei passi piu interessanti sulla vita di Dave e su qualla futura dei DM...

Hai un abbonamento gratuito a Depeche Mode, il magazione francese al quale avete rubato il nome?
No, non lo ho, ma una volta loro vollero fare una photo session con noi. Anni prima, c'era stato un periodo durante il quale ci ronzavano intorno avvocati a causa del fatto che avevamo copiato il loro nome. Arrivato il successo, loro lasciarono perdere, poichè probabilmente li avremmo aiutati a vendere piu' copie. Io vedo sempre il magazine in edicola quando compro i miei periodici a New York, ed è buffo, poichè è simile a "Casa e giardino".

Il fatto che tu abbia scritto del materiale per Paper Monsters significa  che rileverai da Martin Gore il compito di scrivere i brani nel prossimo album dei Depeche Mode?
No, ma mi piace pensare di muovermi in quella direzione, con mie canzoni e con le mie idee. Al momento non credo che potrebbe essere altrimenti. Se Martin ha ascoltato Paper Monster? Mi ha chiamato e mi ha detto: "Sono appena tornato dalle vacanze ed ho saputo che c'è da ritirare un pacco con un disco all'ufficio postale, ma il motivo per cui ti chiamo è sapere se conosci il numero di un chiropratico".

E' vero che alcuni anni fa un individuo ti ha avvicinato in bagno per un autografo mentre savi urinando e ti sei girato urinandogli addosso?
Si, è vero, ma non ricordo dove. Non ho problemi a rilasciare autografi, ma quando sei in bagno e qualcuno è vicino a te agitandosi con una penna, è un po' strano. Feci l'autografo a quel tipo, ma stavo ancora facendo pipi, e cosi' cadde sui suoi piedi. Lui non se ne accorse poichè era troppo eccitato nel ricevere l'autografo. Ora credo che avrei dovuto soltanto dire "Fuck off".

Ti manca l'eroina?
No. Quello che mi manca è lo scappare da me stesso -dalle mie sensazioni e da cosa succede nella mia vita- ma oggi ho trovato modi molto piu' positivi per indirizzare questa energia. Inizialmente c'è una immediata euforia ed un senso di invincibilità, ma tutto cio' cessa molto presto. Certamente non mi manca la dipendenza fisica. Se uso qualcosa ora? Niente. Se avessi aperto di nuovo quella porta, non so dove sarei finito. C'è voluto molto tempo per essere capace di andare al bar con i miei amici e non pensare nemmeno a bere.

La tastiera di Andrew "Fletch" Fletcher è stata mai accesa?
Si, è accesa, ma non saprei onestamente dire cosa ne esca. Si esibisce live con noi, ma sembra trascorrere piu' tempo agitando le sue braccia che non suonando le tastiere. Tutto cio' che so e che quando torna alla sua postazione, non succederà nulla.

Qualche rimpianto sull'abbandono di Alan Wilder?
Si, poichè non reagii al suo abbandono cosi' come ora capisco avrei dovuto. Davvero mi manca l'input di Alan su ogni cosa che facciamo, ma mi manca soprattutto come amico. Era probabilmente la persona nella band che mi ha sostenuto di piu' e vorrei aver combattuto di piu' per farlo rimanere.
Cio' che Alan avrebbe voluto era che Martin avesse detto: hai realmente dato un gran contributo, ma Martin non è una persona che fa spesso complimenti. Credo che Martin abbia detto ("I think Martin said", letteralmente) di aver capito ora quanto Alan abbia contibuito, ed ora sara' interessante vedere cosa succederà nel futuro. Non gli ho parlato da diversi anni, benchè abbia sentito che stava pensando di trasferirsi in Spagna. 

Credi che il successo dei Depeche Mode sarebbe stato cosi'grande se Vince Clarke nona vesse abbandonato il grupo per formare gli Erasure?
Questa è una buona domanda. Credo di no, poichè quando Vince ando' via, non abbiamo pensato nemmeno per un secondo a non fare un altro disco. Vince aveva chiaramente preso una direzione, era chiaro cosa volesse fare e credo che non avrebbe mai potuto realizzarlo suonando con tre persone con una propria testa. Da solo ha avuto molto successo, ma sono felice che cio' sia accaduto, poichè ogni volta che la band ha subito un cambiamento -quando Alan si uni' a noi e quando se ne ando', per esempio- la cosa ci ha forzato a reinventarci. Ed abbiamo bisogno di cio' anche ora, se vogliano fare un altro disco.

Che cosa ti ha preso al punto di farti un piercing sul tuo pene?
In realtà non si tratta del mio pene. Veramente è  la striscia di pelle fra il sedere e i testicoli, quella striscia sottile. In teoria dovrebbe darti piu' energia sessuale, in realtà è stata la cosa piu' dolorosa che io abbia mai subito. Mentre mi veniva eseguito, sono rimasto per una mezz'ora con questa tipa che osservava il mio sedere orientando l'ago. Credo di non aver toccato il mio pene per un bel pezzo, non ho potuto sedermi su una sedia per sei mesi, ma mostravo il piercing a tutti. Ho levato l'anello pochi anni fa. Ho ancora i buchi...se vuoi ti faccio dare una occhiata.

(si ringrazia Giorgia Di Clemente per la collaborazione)