L’incontenibile carica dei 101

Aggressivi, sempre all'avanguardia, i Depeche Mode dedicano ora un disco e un film al loro record di concerti. E’ l’ultima celebrazione dell’electropop

Laura Reggiani

 

La prima impressione e di grande fisicità. Toraci abbronzati, belle facce giovani e sprizzanti energia, muscoli scattanti, lunghe gambe scoperte da micro-pantaloncini. Poi, sul palco, tra fumi colorati e chiaroscuri perfetti, appare ii gruppo.

E il feeling col pubblico, eterogenea comparsa, esteticamente perfetto, e immediato. Dietro il palco pero ecco l’altra faccia della situazione, il grande "commercio" della musica: genie che parla di cifre, cumuli ossessivi di banconote che passano di mano in mano, commercializzazione rampante. Cosi, con un film-concerto, tornano alla ribalta, dopo un anno e mezzo di silenzio, i Depeche Mode, gruppo ormai storico di electropop, nato nell’80.

"Siamo stati in tour negli Stati Uniti praticamente per un anno: abbiamo trovato un pubblico entusiasta, siamo stati bene. Ci e dunque sembrato il momento giusto per terminare un discorso visivo che avevamo iniziato nell’84". Cosi e nato 101, che e poi il numero dei concerti fatti in America. 11 film e diretto da un esperto, il regista D.A. Pennebaker, che gia aveva ben lavorato con Dylan e Hendrix. e dura 120 minuti.

Naturalmente, a ruota del film, esce in questi giorni un disco con lo stesso titolo, 101, che rappresenta un pò la colonna sonora della pellicola, con tutti i loro maggiori successi. Ma come mai neppure l’inserimento di un pezzo nuovo?. Risponde Martin Gore, autore di tutti i testi e delle musiche: "Durante i tour non si ha tempo di andare in sala e preregistrare un disco, ed e difficile per noi, dal vivo, fare cose nuove". Adesso, dopo le varie tappe per la promozione del film (cosa che li ha portati a essere ospiti anche all'ultimo festival di Sanremo ndr) ci chiudiamo in sala e prepariamo il nuovo disco per il ’90, di cui ho gia scritto nove brani".

La storia del gruppo comincia a Basildon, nell’Essex, nel 1980. Martin Gore, Andy Fletcher e Vince Clarke sono tre studenti che si divertono a suonare insieme: la formazione, atipica per i tempi, e costituita da due chitarre e un sintetizzatore. A loro si aggiunge un cantante, David Gahan, e avviene la svolta musicale. con l’introduzione di tre sintetizzatori e l’inizio di una musica ballabile, a servizio dell'elettronica: l'electropop. Ispirandosi al nome di una rivista di pret-a-porter francese, i quattro si trovano un nome, Depeche Mode appunto, firmano un contratto con la Mute, e incidono il loro primo singolo, Dreaming of me. Il successo pero arriva l'anno dopo con Just can’t get e il primo album, Speak and spell, che documenta la nascita di un nuovo modo di far canzoni: ritmico, divertente e ovviamente legato all’elettronica. Nello stesso periodo Vince Clark, deciso ad affermarsi come solista, lascia il gruppo e viene sostituito da Alan Wilder, che contribuisce alla realizzazione del secondo Lp, A broken fame dell’82. Da questo momento, per i Depeche Mode il successo non conosce soste: escono. quasi a scadenza fissa, Construction time again (1983); Some great reward (1984): la doppia antologia The singles 98/1985; Black celebration (1986): Music for the masses (1987).

E oggi, il fresco 101 ma la loro mente e già protesa verso il prossimo lavoro. Una band dunque che, dopo nove anni di cui sette al sole della celebrità, continua a crescere, a cercarsi. a cercare: "E un po' la nostra formula", conferma Martin. "Siamo soddisfatti di come lavoriamo e di come siamo: io scrivo le canzoni, ne incido una prima versione e poi ci ritroviamo tutti per darci consigli, per arrangiarle. E un lavoro d’equipe in cui non riconosciamo un leader. Siamo un gruppo senza tensioni interne, ci rispettiamo, ci vogliamo bene. Finchè sara cosi, ne siamo sicuri, la nostra non puo che essere una salita senza intoppi".