Incontro con Gahan mentre esce il cd "Exciter"
ROMA - "E' l'album della rinascita dei Depeche Mode, ma soprattutto del mio ritorno alla vita", dice Dave Gahan, il cantante della band inglese che a maggio pubblicherà "Exciter", preceduto dal singolo "Dream On" in radio dal 24 marzo e in vendita ad aprile.
I DM tornano così, con un album e un imponente serie di live, a quattro anni da "Ultra" e tre anni dopo l'ultimo trionfale tour. La tournée partirà a giugno e arriverà in Italia a ottobre. Uniche due date: il 24 al Filaforum di
Milano e il 25 al Palamalaguti di Bologna. Il trio formato da Gahan, da Martin Gore, autore di tutti i brani, e Andrew Fletcher, ha segnato gli anni '80 con il suo "pop-rockelettronico" e ha venduto in tutto il mondo più di cinquanta milioni di dischi. "Abbiamo sempre cercato di cambiare, sperimentare - dice Gahan - e, senza volerlo, siamo riusciti a creare un riusciti a creare un nostro stile. Siamo una pop band che va più in profondità e questo ci permette molta libertà di azione". I 13 brani scavano fra i rapporti umani, utilizzano elettronica e strumenti acustici, il produttore è Mark Bell (che aveva già lavorato con il folletto islandese Bjork per "Homogenic" e "Selmasongs"). Ormai sono definitivamente superati i problemi personali, legati all'abuso di stupefacenti, che avevano fatto temere in passato per la vita di Dave: per il prossimo anno, debutterà con un album da solista.
Perché considera "Exciter" l'album della sua rinascita?
"Dopo il tour era difficile trovare delle forti motivazioni per incidere un nuovo lavoro con i Depeche, anche se Martin aveva qualche brano pronto. Però, lentamente, ho capito che avevo ancora molto da dare. Ho iniziato ad apprezzare e ad essere grato alla vita per tutto quello che mi aveva dato fino in quel momento. Ho realizzato in ritardo che nella mia esistenza mi sono state offerte, molte opportunità e ho capito che devo essere responsabile per me stesso. Io sono una persona piena di impulsi negativi ma adesso ho imparato a pensare positivo. C'è un brano in "Exciter", "The Dead Of Night", basato su un'esperienza di Martin in un pub inglese, dove in una zona molto riservata, la "Zombie Room", c'era gente che beveva e faceva altre cose poco salutari. A me ricorda i miei anni cupi, ho dato al pezzo un'interpretazione ironica: per cantarlo mi sono ispirato a David Bowie, Iggy Pop e... me stesso".
Come è nato questo lavoro?
"Dopo che Alan Wilder ha lasciato la band abbiamo avuto un po' di problemi, sentivo che mancava il leader musicale, non riuscivamo a trovare una direzione, così è nato "Ultra", ma non erano previsti concerti. Poi nel'98, abbiamo pubblicato unaraccolta di singoli e solo durante il tour ho capito quanto amassi cantare dal vivo. Sentivamo l'amore, l'entusiasmo e il calore del nostro pubblico, il ruggito della folla".
E il suo progetto da solista?
"Se ci penso mi innervosisco, come un bambino. A New York, con un mio amico ho iniziato a comporre delle canzoni, non l'avevo mai fatto prima, o almeno non seriamente. L'ispirazione è arrivata dal mio passato, anche da quello più oscuro, ma finalmente sono stato capace di affrontarlo in maniera distaccata e con ironia. Canto anche quello che sono stato, ma io non sono più lì. Prima mi sentivo un po' frustrato dal lavoro con i Depeche Mode. Ma la band renane importantissima per me. Queste mie due anime possono convivere benissimo. L'importante è suonare con il cuore, senza pensare al successo".
Sandra Cesarale