dall'inviato Daniele Scotto Di Carlo

Stoccolma segna il ritorno in tour dei Depeche a tre anni di distanza dall'ultima data del Delta Machine Tour. La scelta per la prima data è ricaduta infatti sulla Friends Arena di Solna, un sobborgo della capitale svedese. Una scelta un poco anomala: trattasi infatti di una venue abbastanza grande per essere una prima data. La capienza totale dell'impianto è di circa 65000 persone, anche se per il concerto la capienza è stata ridotta a circa 40000 persone. Adiacente alla Friends Arena c'è anche un hotel dedicato interamente all'evento, una sorta di hotel ufficiale del tour, con tanto di gigantografia della band applicata direttamente sulla vetrata dell'hotel. Per non far mancare niente ai fan, c'è anche un immenso centro commerciale, il Mall of Scandinavia, proprio di fronte alla venue. All'interno del centro commerciale è stato realizzato un temporary shop di Spirit attivo sin dal giorno prima del concerto, per permettere ai fan di comprare il merchandising ufficiale già prima dell'evento. Per quanto a sorpresa, i fan accorsi da tutti il mondo sono stati coccolati sin dal loro arrivo qui, e la stessa Arena si dimostra al di sopra di ogni aspettativa, con una acustica più che buona per una venue così grande.
Il palco è corredato da quattro schermi, due classici laterali e due centrali sovrapposti, e divisi tra di loro da un piano superiore, accessibile tramite scaletta, un particolare che rimanda alla maestosità del palco del Devotional. Una scelta in controtendenza con il recente passato appunto, ma che non arriva alla pomposità delle tournee più vecchie. Niente navicelle spaziali come nel TTA, le tastiere di Peter e Andy sono bene in vista, messe su un piani rialzati rispetto alla batteria che poggia praticamente a terra, come la tastiera di Martin. Ciò che si nota è che sulla batteria non ci sono loghi riconducibili ai DM, ma bensì il simbolo della pace, una risposta chiara e decisa alla situazione geopolitica attuale.
Quando si spengono le luci e parte l'intro strumentale riconducibile a Cover me, il palazzetto è pieno già da un pezzo e ben preparato all'evento dall'ottimo set dei Raveonettes. Dave si dirige direttamente sul piano superiore del palco, è da lì che partirà la sua performance, Martin alla chitarra, gli altri performer alle posizioni canoniche. La canzone che apre il concerto è la solenne Going Backwards, che viene accompagnata dalla proiezione di una coloratissima immagine in stile Pollock prodotta da Anton Corbijn. Con l'incedere della canzone, Dave si dirige al piano inferiore per ricongiungersi con la band e nel contempo si ritorna indietro nelle fasi della creazione della tela, fino ad arrivare ad uno schermo buio totale, evidentemente a richiamare il senso del brano. L'esecuzione è perfetta, ed il pubblico ne è entusiasta.

clicca

- Intro
- Going backwards
- So much love
- Barrel of a gun
- A pain that I'm used to (Jacques Lu Cont Mix)
- Corrupt
- In your room (album version)
- World in my eyes (nuova intro)
- Cover me
- Home (full band)
- A question of lust (acustica)
- Poison heart
- Where's the revolution
- Wrong (nuova intro)
- Everything counts (nuova versione)
- Stripped
- Enjoy the silence
- Never let me down again
- Somebody
- Walking in my shoes (Random Carpet Mix intro e outtro)
- Heroes (Bowie cover)
- I feel you
- Personal Jesus